LIGURIA
I GIARDINI DI VILLA PERGOLA
RACCONTI DAL MONDO

Fotografie Cristina Archinto
Testo Carla De Agostini
Quest’anno i Giardini di Villa della Pergola sono ufficialmente Il parco più bello d’Italia, vincendo il premio tra più di mille parchi privati, ed effettivamente è di impareggiabile bellezza: qui si alterano glicini di ogni forma e colore, fiori e alberi provenienti da ogni parte del mondo, su un panorama che sovrasta l’intero Golfo di Alassio.

Una delle terrazze
Villa Pergola è un raro esempio di parco anglo-mediterraneo. Nasce nella seconda metà degli anni Settanta dell’Ottocento dal gusto del Generale Montagu McMurdo e di sua moglie Lady Susan Sarah Napier, che, innamoratisi del luogo, scelgono di mantenere i terrazzamenti classici liguri del precedente podere agricolo aggiungendo palme e cipressi. Tra il 1900 e il 1903 il possedimento viene comprato da Walter Hamilton Dalrymple e nel 1922 da Daniel, figlio di Thomas Hambury, artefice dei noti Giardini Botanici Hanbury alla Mortola, poco distanti. A lui si devono le scenografiche pergole ricoperte di glicini e le molteplici cactacee esotiche, le agavi, gli aloe e gli eucalipti. Dopo un periodo di abbandono e degrado, i Giardini sono stati restaurati nel 2006 da Paolo Pejrone, insieme a Silvia Arnaud Ricci, a cui si deve la creazione della collezione botanica di glicini con 34 varietà e quella degli agapanti, oggi la più importante in Europa con quasi 500 specie diverse.

La zona delle succulenti
La visita al giardino avviene accompagnati dai racconti di un’appassionata guida. Il percorso comincia con le succulente dove spicca la varietà di crestate e l’occhio è subito catturato dal “mostro”, ovvero il Trichocereus bridgesii monstruosus, la cui leggenda messicana racconta come basti anche solo guardarlo mentre si mangia qualcosa per subirne forti allucinazioni. Ci sono poi diverse agavi tra cui quella bianca e l’interessantissimo Myrtillocactus i cui frutti sono commestibili e simili ai mirtilli.